Avete trovato in cantina un quadro dei vostri nonni e vi piacerebbe sapere quanto vale? Oppure volete acquistare un quadro e volete essere certi che il mercante d’arte stia proponendo un prezzo equo? Ebbene, tutto ciò significa riuscire a capire come si valuta un quadro, ovvero quali sono i fattori che incidono sulla quotazione. Per esempio c’è chi si chiede se basti il nome dell’artista affinché un quadro valga tanto. Così come ci sono coloro che credono che il quadro valga di più solo se è antico, oppure solo se questo è di grandi dimensioni.
Come si valuta un quadro, la solidità artistica dell’autore
Ebbene, il primo parametro necessario per dare la valutazione ad un quadro è rappresentato dalla solidità artistica dell’autore, ovverosia dal suo curriculum, dopodiché, tra gli altri parametri da valutare, ci sono le dimensioni del quadro, ed il cosiddetto prezzo base d’asta, ovverosia quello in corrispondenza del quale l’opera può essere venduta al miglior offerente.
Come si valuta un quadro tra valutazione di mercato, base d’asta e prezzo segreto
Inoltre, il prezzo di vendita di un quadro, e quindi la sua valutazione di mercato, può dipendere anche dal cosiddetto prezzo segreto, ovverosia da quello concordato con la casa d’asta al di sotto del quale l’opera non sarà comunque venduta. In questi casi quadri che possono valere anche centinaia di migliaia di euro possono partire da un prezzo in base d’asta di appena 500-1000 euro proprio perché la vendita prevede la fissazione di un prezzo segreto che in fase d’asta deve essere necessariamente superato. Altrimenti l’opera non sarà venduta e rimarrà in ogni caso nella disponibilità dell’attuale proprietario.
Come si valuta un quadro, dal valore affettivo al prezzo sopravvalutato
Tutto ciò ci fa capire come la valutazione di un quadro sia anche legata alla volontà del proprietario di vendere l’opera solo a prezzi sopravvalutati, ovverosia con quotazioni che sono superiori rispetto a quelle reali che si possono stimare in un determinato momento storico.
Per esempio, chi ha un quadro di valore può assegnare in via soggettiva all’opera pure un valore aggiuntivo che è meramente affettivo, ragion per cui si arriva ad un prezzo sopravvalutato che è solo quello in corrispondenza del quale il proprietario è disposto a privarsi dell’opera.
Si possono fare anche discorsi opposti sulla valutazione di un quadro quando invece questo deve essere monetizzato nel più breve tempo possibile in quanto magari il proprietario ha problemi finanziari. Allora in tal caso il valore di vendita del quadro potrà essere sensibilmente inferiore rispetto a quella che in realtà è la sua quotazione reale.