Semplice da utilizzare e dal volume generalmente poco ingombrante, il germogliatore è uno strumento estremamente utile in cucina, perché consente di far germogliare tantissime tipologie di semi che – una volta sviluppati – possono essere usati nella preparazione di tantissimi tipi di piatti, come zuppe fredde e calde, insalate, panini, risotti e tanto altro. L’importante è non cuocerli, perché in tal caso perderebbero moltissime delle loro proprietà.
Il germogliatore è caratterizzato – a seconda del modello che si sceglie – da uno o più ripiani forati in plastica, impilati uno sull’altro, destinati a ospitare i semi che germoglieranno. Ogni ripiano può essere utilizzato per una diversa tipologia di seme e questo consente di coltivare contemporaneamente germogli differenti, come soia, lenticchie, piselli, ma anche rucola, broccoli e barbabietole. I cestelli svolgono un ruolo molto importante per lo sviluppo corretto dei germogli: da un lato agevolano e garantiscono una corretta aerazione in tutto il contenitore, dall’altro permettono all’acqua in eccesso di defluire, evitando così ristagni di acqua ed eventuali muffe, che comprometterebbero la vita e lo sviluppo dei germogli.
Esistono varie tipologie di germogliatori. Come anticipato sopra, ci sono quelli monocestello – che consentono di coltivare una tipologia di seme per volta – e quelli con più cestelli sovrapposti. Ci sono quelli in plastica e quelli in terracotta, quelli manuali e quelli elettrici, che offrono ulteriori funzionalità.
Se iniziate a coltivare per la prima volta, può bastare anche un semplice germogliatore da 15-20 euro come quelli in vendita su questo sito: una soluzione ideale per chi comincia e coltiva germogli in modo amatoriale, per uso domestico saltuario. Qualora vogliate, invece, coltivare grandi quantità di semi a livello semi-professionale, è possibile acquistare un germogliatore elettrico, che garantisce – in modo automatico – il giusto livello di calore e umidità.
Come funziona il germogliatore?
Utilizzare il germogliatore è molto più semplice di quanto possa sembrare. Innanzi tutto, prima di ricorrere a questo attrezzo, occorre mettere i semi in ammollo per 12 ore circa (o secondo quanto riportato nella confezione del prodotto acquistato). Trascorso questo tempo, bisogna sgocciolarli e sistemarli all’interno dei cestelli del germogliatore. Da questo momento inizia il processo di germogliatura; per garantire il meglio ai semi occorre accertarsi che siano ben illuminati, ma senza esporli alla luce diretta del sole o a fonti di calore eccessivo, che tenderebbe a bruciarli ancora prima del loro sviluppo.
Per garantire la loro crescita sarà sufficiente nebulizzare dell’acqua con uno spruzzino una volta al giorno e – nei periodi più caldi come questo – due volte, una al mattino e una alla sera.
Nell’arco di qualche giorno (questo dipende sempre dal tipo di seme) inizieranno a trasformarsi in germogli: il seme si aprirà e lascerà uscire prima una piccola radice e poi le prime foglie della piantina. A questo punto è già possibile raccoglierli e consumarli nei piatti.
In linea generale, per i semi di soia occorrono mediamente tre giorni per avere dei germogli belli e pronti all’uso, per il trifoglio ne occorrono circa cinque e la tempistica varia da caso a caso, in base alla tipologia di pianta scelta.
Ma perché utilizzare i germogli in cucina?
I germogli sono sfiziosi, gustosi al palato e dal sapore estremamente delicato, ma soprattutto sono decisamente benefici per l’organismo. I germogli, infatti, racchiudono al loro interno il nucleo centrale della pianta contenente vitamine, sali minerali e tutte sostanze fondamentali per lo sviluppo del vegetale.
Consigli e accortezze utili per usare al meglio il germogliatore
L’uso di questo attrezzo – come anticipato sopra – è piuttosto semplice, tuttavia occorre seguire alcune attenzioni per evitare che i semi possano marcire. Qualora l’irrigazione con lo spruzzino risultasse eccessiva per le reali necessità dei semi, tenderà a formarsi uno strato d’acqua sul fondo dei vassoi. In tal caso, è raccomandato far defluire bene l’acqua dal contenitore inclinando leggermente i cestelli per agevolare la fuoriuscita del liquido. In alcuni casi è necessario provvedere a svuotare la base del germogliatore per accertarsi che tutta l’acqua in eccesso venga effettivamente eliminata.
Eliminare eventuali pericoli
In alcuni casi, si sono verificati degli episodi di salmonella ed e.coli, due batteri estremamente pericolosi, ritrovati in alcune confezioni di germogli venduti al supermercato. La causa della proliferazione di batteri di questo tipo è legata al caldo e all’umidità, ma anche alle condizioni igieniche: molto dipende, infatti, da come vengono coltivati, maneggiati, conservati e confezionati i germogli. Incredibilmente, è più facile trovare batteri nei sacchetti venduti dei supermercati che nelle coltivazioni casalinghe, che sono (o almeno dovrebbero essere) controllate frequentemente e da vicino.
Ma niente paura! Per impedire la proliferazione di nemici potenzialmente pericolosi, basta fare attenzione alle condizioni igieniche dell’ambiente in cui si sistema il gemogliatore. L’attrezzo deve essere pulito, prima di toccare i germogli occorre lavarsi bene le mani e bisogna garantire la giusta aerazione all’ambiente in cui si trova l’apparecchio.