L’Italia è il paese dei musei, della cultura e dell’arte. Non stupisce, dunque, che molti italiani scelgano questi studi per avere una via professionale aperta. Tuttavia, oggi il richiamo dei paesi esteri è molto forte e le istituzioni museali negli altri paesi sono in fortissima crescita.
Ecco perché molti italiani scelgono anche la via di lavorare nei musei all’estero, poiché gli altri paesi europei investono molto nella cultura e nell’ampliamento delle esposizioni artistiche.
In questa guida c’è tutto quello che bisogna sapere su come lavorare nei musei, quali studi intraprendere, come essere assunti e quali ruoli si possono ricoprire.
Quali studi bisogna fare per lavorare nei musei all’estero
Per ottenere un lavoro nell’arte bisogna aver compiuto degli studi specifici. Generalmente il campo richiesto è quello dei beni artistici e culturali in senso ampio. Possono essere, dunque, prese in considerazione le lauree in Beni Culturali, Archeologia, Musicologia, Paleografia, Antropologia, Lettere antiche o moderne, Storia delle Religioni eccetera.
Dopo il percorso triennale e magistrale, per lavorare nei musei è opportuna una specializzazione. Si possono seguire dunque master, dottorati di ricerca o scuole di specializzazione in restauro, conservazione e catalogazione di beni artistici.
Se si intende lavorare nei musei all’estero è bene affiancare allo studio artistico un approfondimento linguistico. Almeno l’inglese è richiesto a livello madrelingua. Nel caso si lavori in un altro paese europeo è utile conoscere anche la lingua del paese di destinazione.
Quali figure professionali possono aspirare a un lavoro nell’arte
Lavorare nei musei all’estero può essere stimolante per diverse figure professionali.
Sono ricercati curatori, direttori ma anche esperti di conservazione, catalogazione e restauro.
Per le istituzioni bibliotecarie sono richiesti esperti di numismatica, di papirologia, di pergamene e di scienza dei libri antichi e moderni.
Come figure generali, si può lavorare nei musei all’estero come addetti alla reception e alla biglietteria, addetti ai punti di ristoro, vigilanti e controllori museali (le figure che si trovano nelle sale e impediscono di avvicinarsi troppo alle opere), ma anche tencnici di manutenzione.
Infine, i musei moderni hanno una cospicua sezione interattiva. È possibile lavorare nei musei all’estero anche come web master, programmatore, copywriter, esperto di comunicazione, grafico, fotografo o videomaker.
Come candidarsi per lavorare nei musei
La candidatura per lavorare nei musei, ormai, perviene soltanto per via informatica. Ci si può presentare inviando il proprio curriculum vitae nelle apposite sezioni di ricerca dei musei. Basta cercare il nome del museo e la dicitura inglese “careers” e si viene reindirizzati alla pagina di ricerca di figure professionali.
In caso non ci siano posizioni aperte per la propria specializzazione è anche possibile lasciare una candidatura spontanea. L’istituzione museale potrebbe avere bisogno di un professionista di quel tipo in futuro, e recuperare tutte le candidature spontanee pervenute nel tempo. Inoltre online è possibile cercare e consultare tutte le migliori offerte di lavoro all’estero delle istituzioni culturali come musei e bibbioteche.
Le possibilità d’impiego nei principali musei all’estero
Quali sono, in concreto, le opportunità attuali di trovare un lavoro nell’arte?
Al British Museum del Regno Unito cerca amministratori per la biblioteca della sezione antico Egitto e Sudan, ma anche manager e assistenti all’organizzazione di eventi.
Il Louvre di Parigi al momento non ha carriere aperte, anche se rimane salda la possibilità di lasciare spontaneamente il proprio curriculum.
Il Kunsthaus Zürich di Zurigo in Svizzera, infine, è in cerca d’informatori ma anche di tecnici: uno per gli impianti di gestione intranet e l’altro per la climatizzazione del museo.