In cosa consiste il neurofeedback? Il neurofeedback si fonda sulla capacità del cervello di regolare le proprie funzioni e di migliorare con l’apprendimento. Create negli Stati Uniti circa 30 anni fa, le tecniche che sfruttano i risultati delle indagini neurologiche (neuro – feedback, appunto) condotte principalmente tramite elettroencefalogramma, permettono la definizione di percorsi ad hoc per ogni individuo.
Esaminare le onde cerebrali è possibile attraverso uno schermo che visualizza la propria attività elettroencefalografica. Ciò che viene monitorato e la terapia creata di conseguenza da medici e psicologi, consente all’individuo di apprendere come gestire ogni aspetto della quotidianità in modo ottimale per autogestirsi rendendo le proprie onde cerebrali più stabili.
A COSA SERVE IL NEUROFEEDBACK?
Molte ricerche sul neurofeedback hanno portato alla luce la sua efficacia nell’aiutare le persone affette da varie patologie, soprattutto l’ADHD, l’ansia , l’epilessia, la depressione; gli esercizi basati sul neurofeedback risultano estremamente efficaci anche per combattere i disturbi relativi al sonno e le cefalee, con un grande effetto benefico anche nel trattamento dell’autismo.
Abbiamo visto precedentemente a cosa serve il neurofeedback e per quali patologie è principalmente utilizzato. Ora analizziamo il fatto che oggigiorno vengono dati farmaci a pazienti senza rendersi conto degli effetti collaterali e delle dipendenze che ne conseguono. Ed è proprio qui che entra in gioco il neurofeedback che risulta essere un’alternativa valida alle terapie “tradizionali”, essendo anche privo di effetti collaterali ed in grado di aiutare molte persone affette da varie patologie.
COME FUNZIONA?
La gestione dei neurofeedback funziona in maniera molto semplice: un individuo è seduto davanti uno schermo ed osserva i propri segnali fisiologici; le risposte (feedback) ottenute in questa maniera gli permettono di controllare il modo di reagire del proprio cervello a determinati stimoli.
Spesso le terapie basate su neurofeedback vengono paragonate alla meditazione, in quanto l’individuo osserva attraverso lo schermo l’attività del proprio cervello e il continuo oscillare dei grafici aiuta a rilassarsi. La terapia con neurofeedback non è invasiva, non utilizza farmaci ed è priva di effetti collaterali. È noto che porti benefici psicologici, comportamentali, di apprendimento, con grandi miglioramenti nella vita di tutti i giorni.
Per ulteriori approfondimenti, esiste anche il sito dell’International Neurofeedback Organization, raggiungibile qui: https://www.isnr.org/