Arte e Rete: un binomio affascinante, un connubio che desta non poche perplessità, ma pur sollevando grandi dubbi, attira a sé sempre più persone.
Le reticenze derivano da abitudini consolidate, che la rete sta pian piano distruggendo. Siamo abituati a contemplare le opere d’arte, i quadri in primis, nei musei, nelle gallerie d’arte allestite in location di grande attrattiva.
Abbiamo la necessità di fare pubbliche relazioni e nel chiacchiericcio generale, stiamo attenti all’opinione dei più esperti su questa o sull’altra opera, prima di decidere di investire grandi somme per portacela a casa.
Insomma, nella visione tradizionale l’arte è condivisione, è pensata per un “consumo collettivo”, perché stimola la socialità, gli incontri, lo scambio.
Siamo nell’era delle gallerie d’arte on line: tantissimi visitatori, acquirenti in forte crescita
Nell’era della rete, l’arte si trasforma. Le gallerie d’arte diventano vetrine on line, ben progettate, ben presentate, ricche, ricchissime di opere, da ammirare a distanza.
Ne emerge un ritratto dello stato dell’arte ai giorni nostri alquanto malinconico, ma pur sempre reale.
Per quanto ci si possa immaginare grandi meeting, nel chiuso della propria casa o del posto di lavoro, per valutare insieme questo o quell’altro quadro, del proprio artista preferito, resta ferma la convinzione che la maggior parte delle visite alle gallerie d’arte on line avviene in perfetta solitudine.
Un’impresa che fa onore, in quanto indice di un desiderio di continuo aggiornamento dell’individuo, della sua curiosità sulle ultime novità in materia di arte, ma si tratta pur sempre di un’impresa da compiere da soli.
Come valutare un’opera d’arte vista solo attraverso uno schermo
Questo cambiamento, determina anche uno stravolgimento nei criteri adottati per valutare un’opera d’arte.
Non si hanno più “criteri tecnici” di valutazione, dettati dai principi di base della corrente artistica di appartenenza di una certa opera, ma si giudica in base al proprio gradimento, al proprio piacere, ai propri canoni estetici.
I quadri più veduti, ad esempio, sono quelli che meglio si adattano allo stile della propria casa. Anzi, potremmo dire che oggi sono quasi le tendenze nell’arredo e nel design di interni a dettare legge su ciò che è arte e può entrare in casa e ciò che non lo è e deve restarne fuori.
Ma in questa fase evolutiva, dal museo alla vetrina on line, esistono anche risvolti positivi per l’arte in generale e per gli artisti emergenti nello specifico.
Le loro opere, infatti, attraverso la rete possono raggiungere il grande pubblico. Grazie ai social, nascono nuove forme di condivisione dell’arte, ovvero gruppi di seguaci di una certa tendenza o di un certo artista, gruppi che contano migliaia di iscritti.
L’arte che prima appassionava solo una fetta di pubblico, di età media, di una certa cultura e di un certo ceto sociale, oggi appassiona tutte le fasce d’età, con “prodotti artistici” studiati ad hoc.
E mente i direttori artistici dei musei italiani si stanno interrogando su come fare ad attirare a sé i giovani, le generazioni tecnologiche, si muovono spontaneamente vero l’arte, grazie alla rete e alle sue proposte a portata di click.
Arte e Rete: un binomio di grande fascino. Un connubio su cui il confronto-scontro, tra artisti, pensatori e cybernauti è ancora caldo. E difficilmente si arriverà ad una conclusione unica.
Non resta che apprezzare le tappe evolutive di questo incontro “miracoloso” tra Arte e Rete, per godere di tutti i suoi risvolti positivi. E sono davvero tanti.