Dolori articolari con o senza protesi: il brutto tempo li peggiora?

dolori articolari

Il maltempo peggiora i dolori articolari causati da mal di schiena, artrosi, artrite o altre patologie?

Molti pazienti, secondo la loro esperienza, giurerebbero di sì e la relazione tra dolori articolari e condizioni atmosferiche è storia antica considerando che già Ippocrate aveva scoperto tale rapporto.

La questione resta aperta insieme ai dubbi in merito, seppure non siano poche le persone affette da artrosi, artrite o, per esempio, alluce valgo ad affermare che il legame dolori/tempo atmosferico sia talmente forte da essere in grado di  prevedere il cambiamento delle condizioni meteorologiche con il ‘risveglio’ del dolore.

Sarà vero? Sarà falso?

Nuovi studi sul legame dolori articolari/variazioni ambientali

Due nuove ricerche provenienti dall’Australia sembrano dimostrare che il legame tra dolore articolare e variazione ambientale sia poco credibile, affermando che le articolazioni non sono effettivamente condizionate dalle variazioni meteorologiche.

Il primo studio, pubblicato a dicembre scorso sulla rivista Pain Medicine, dopo aver preso in esame ben 981 casi di dolore lombare acuto ed averli messi in relazione con la cronologia dei dati meteorologici e degli episodi del loro mal di schiena, hanno dovuto concludere che l’associazione tra i due fenomeni non emerge affatto.

Il secondo studio, pubblicato sulla rivista Osteoarthritis and Cartilage di recente, a gennaio, ha preso in esame pazienti affetti da artrosi al ginocchio che online aggiornavano costantemente i ricercatori su peggioramenti o miglioramenti dei dolori articolari in base alla condizioni meteorologiche. Nessuna relazione, neanche stavolta.

In realtà, i due nuovi studi non fanno altro che confermare ciò che, negli anni ’90, avevano asserito attraverso studi accurati lo psicologo Amos Tverski ed il medico Donald Redelmeier: un legame dimostrabile scientificamente tra dolori e meteo non esiste.

Nuove discussioni: la ricerca continua

Altri studi, al contrario, associano i dolori articolari al ginocchio con i cambiamenti di pressione atmosferica e temperatura ambientale: ad esempio, il rapporto del 2007 pubblicato sull’American Journal of Medicine rileva come il dolore peggiori con l’aumentare della pressione e la diminuzione della temperatura.

Una ricerca risalente al 2014, al contrario, stabilisce che il dolore aumenti con la diminuzione della pressione.

Forse i tessuti attorno all’articolazione si dilatano o comprimono al punto tale da scatenare il dolore?

Forse, ma tutto questo resta, al momento, solo un’ipotesi.

Per tentare una strada diversa allo scopo di raccogliere dati più precisi, il programma citizen scienceCloudy with a chance of pain” dell’Università di Manchester lancia una nuova sfida: attraverso un’App i pazienti potranno segnalare ed annotare quotidianamente la condizione dei dolori articolari e, tramite la tecnologia GPS, sarà possibile associare il loro ‘diario’ in tempo reale alle condizioni atmosferiche locali da incrociare alle segnalazioni.

In questo modo, i ricercatori avranno una base precisa su cui lavorare.

Questo programma terminerà il 20 aprile 2017.

Dolori articolari con o senza protesi ginocchio e anca mini invasiva

E che dire dei dolori articolari, notevolmente ridotti, di pazienti che sono stati sottoposti ad intervento per l’impianto di una protesi ginocchio o anca mini invasiva?

Anche in questo caso, le condizioni meteorologiche potrebbero peggiorare o migliorare il dolore?

Abbiamo chiesto un parere, in questo senso, al Dott. Michele Massaro di Milano, specialista molto impegnato nel campo della chirurgia ortopedica mini invasiva, tecnica avanzata per l’impianto di protesi ginocchio e anca che vanta numerosi vantaggi. Ecco la sua risposta in merito:

“”L’ipotesi del legame tra tempo atmosferico e dolori articolari è da attribuire a condizioni soggettive. Alcuni pazienti risentono della variazione della pressione atmosferica e sentiranno più dolore, altri non avvertiranno alcuna variazione“.

Ricordiamo i vantaggi della chirurgia mini invasiva rispetto a quella tradizionale: durata ridotta dell’intervento, incisione minore dei tessuti, minore perdita di sangue, rimozione selettiva della sola parte compromessa, tempi di recupero più rapidi.