Il Patrimonio Artistico in Italia: Qual è la verità?

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Molto spesso si sente parlare della leggenda che dice che il 50% dei patrimoni culturali presenti sul globo terrestre risiedono nel nostro Paese, l’Italia. Si legge troppo spesso su internet, specialmente su Facebook, dove ormai le notizie girano con una viralità incredibile, che l’Italia con il proprio patrimonio di siti archeologici dovrebbe fare molto di più rispetto a ciò che invece realmente si fa. Blog che addirittura portano questa percentuale più del 50 fino ad arrivare al 90 per cento, facendo scatenare like e condivisioni degli utenti che il più delle volte condividono esclusivamente per lamentarsi della cattiva gestione di questi siti. Ma dove sta la verità? E’ vero che solamente in Italia ci sono più della metà del patrimonio artistico di tutto il mondo?

Sinceramente non credo serva fare tante ricerche per poter intuire che la metà delle risorse artistiche di tutta la terra si concentrino nel nostro Paese sia un fatto utopistico. E’ vero, abbiamo avuto l’impero Romano, ma comunque non è che si estendesse solo in Italia: nella sua massima espansione è arrivato a ricoprire più di cinquanta Stati attualmente riconosciuti, e tuttavia non è stato nè il primo nè l’ultimo impero esistito. Già questa considerazione basterebbe per tirar giù delle conclusioni che porterebbero ad affermare che risulterebbe molto difficile che il solo stivale italiano (isole di Sicilia e Sardegna comprese) abbia una percentuale cosi alta rispetto al totale del patrimonio culturale mondiale.

Ma vediamo nel dettaglio per capire meglio di cosa stiamo parlando, basandoci su numeri e dati reali, che alla fine sono quelli che contano davvero per stilare una classifica del genere. C’è da premettere che il sito patrimonio dell’umanità identificato dalla Convenzione sul patrimonio dell’umanità (dal 1972 adottato dal la Conferenza generale dell’UNESCO) è ripartito in ben 170 Paesi del Mondo, mentre il totale dei siti è intorno al migliaio (ripartiti percentualmente tra beni culturali – 78%, naturali – 19% e misti – 3%). Questo è già un dato molto rilevante, perchè sostenere che almeno la metà dei siti risiedono in Italia, equivale a dire che almeno 500 sarebbero nel nostro Paese e tutto il resto si ripartirebbe nelle restanti 169 nazioni.

Peccato che la realtà sia ben diversa! Si, perchè anche se è vero che l’Italia è la nazione che ha il maggior numero di siti patrimonio dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO (in totale 51), non è assolutamente vero che ne detiene più del 50%. Dati alla mano, volendo attribuire una percentuale realistica è possibile affermare che l’Italia ha sul proprio territorio circa il 5% dei beni della lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Subito dietro abbiamo Cina e Spagna, rispettivamente con 50 e 45 siti riconosciuti a testa.

Dire quindi che la metà dei patrimoni artistici e culturali presenti nel mondo appartengono allo Stato italiano, oltre ad essere inutile, è anche un atto di greve disinformazione. E pensando che queste notizie vengono talvolta date addirittura anche dai telegiornali di reti televisive nazionali importanti, può risultare dannoso poichè può scatenarsi che una serie di persone, fidandosi ciecamente dell’informazione ricevuta e senza approfondire per nulla l’argomento, scatenino post virali su social network come Facebook, che possono solamente far male allo stato della cultura dell’arte in Italia.