Nella storia dell’arte, il Rinascimento è stato senza dubbio un periodo di grande importanza. Culla di questo lasso di tempo che va all’incirca dalla seconda metà del Quattordicesimo secolo fino al Sedicesimo d.C. è stata la città di Firenze.
Si parla di “Rinascimento” in quanto fase di rinascita e punto di rottura tra il mondo antico e quello moderno, dove per la prima volta si realizza una nuova percezione dell’individuo, visto adesso come soggetto capace di esprimersi e creare in modo indipendente rispetto alle opere classiche, prese sì come spunto, ma per rielaborazioni creative e originali. Uomo e natura sono adesso al centro, a differenza e in contrapposizione ad un periodo più repressivo come quello precedente del Medio Evo.
L’arte rinascimentale voleva rappresentare la realtà in modo esatto, in particolare con l’arte del disegno – capace di fare da anticamera in qualsiasi progetto -, di cui Leonardo da Vinci ne fu il massimo interprete nel periodo del Rinascimento cosiddetto “maturo”. In precedenza, dopo la prima fase iniziale più rudimentale, fu l’epoca di Lorenzo il Magnifico – autentico simbolo del Rinascimento – come documentato nella storia di Firenze, quella di maggiore importanza per l’espansione di grandi artisti, anche al di fuori del contesto della Toscana. Fu precursore dell’Umanesimo ispirato in precedenza a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, con la riscoperta dei classici come punto di partenza per una rinascita artistica.
L’aggettivo “fiorentino” è dovuto proprio al luogo per eccellenza dal quale si sviluppò nel Quattrocento, per poi diffondersi in tutta Europa a macchia d’olio.
Gli artisti di Firenze provenivano in larga parte da una formazione nelle famose “botteghe” attraverso una lunga gavetta – necessaria per diventare “maestro” dell’arte -, ognuna caratterizzata da una particolare specializzazione. Numerose e famose le famiglie che istruivano gli apprendisti, tra le quali: Ghiberti, Pollaiolo, Della Robbia, Del Verrocchio e tante altre, dalle quali sono usciti artisti del calibro di Giotto, Brunelleschi, Botticelli, Masaccio, Michelangelo, Leonardo da Vinci e molti ancora.
Opere e artisti più importanti del Rinascimento
Tantissime le opere d’arte di rilievo del Rinascimento fiorentino, e tre in particolare le figure artistiche di riferimento nei rispettivi campi.
Nell’Architettura, fondamentale la creazione di Santa Maria del Fiore da parte di Filippo Brunelleschi, conosciuta oggi come Duomo di Firenze. Si tratta ancora della cupola in muratura più grande mai realizzata al mondo, con uno splendido soffitto decorato con i dipinti di Giorgio Vasari. Un’opera davvero immortale.
Nella Scultura, un posto di primo piano merita Donatello, che lavorò proprio all’interno del Duomo di Firenze e fu precursore di altri geni successivi a lui, come Michelangelo, Leonardo e Raffaello. Lavorando alla decorazione delle nicchie della chiesa di Orsanmichele a Firenze, creò uno dei sui più declamati capolavori, la statua di San Giorgio.
La sua opera più celebre è però la scultura in bronzo del David, primo nudo a figura intera dai tempi dell’antica Roma, realizzato nel 1440 ed oggi conservato nel Museo del Bargello a Firenze.
Nella pittura, fu invece Masaccio uno degli artisti più importanti, nonostante la sua precoce morte a soli ventisette anni. Tra il 1425 ed il 1427 creò il capolavoro per eccellenza, con gli affreschi della cappella Brancacci della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. Tra le sue opere principali anche la Madonna col Bambino e Sant’Anna, la Madonna in Trono col Bambino, il Polittico di Pisa, e soprattutto l’affresco con la Trinità in Santa Maria Novella.
Di tutto questo periodo di fertile fioritura artistica conosciuto come il Rinascimento fiorentino, Firenze reca ancora oggi una forte memoria nei nomi di piazze e strade, di palazzi e ponti del bellissimo centro storico, nel quale si respira un’atmosfera di arte davvero unica.